Conoscevo una ragazza impacciata ma talmente impacciata che non sapeva fare nulla di quello che sapevano fare i suoi coetanei. Era proprio un disastro ma aveva una voglia matta d’imparare, con un grande sogno nel cuore: essere la più brava di tutti nel far qualcosa.
S’iscrisse a polisportive, a scuole, a corsi per imparare tennis, pallavolo, matematica, fisica, astronomia, arte, musica, scacchi ma niente, era tutto troppo complicato, troppo difficile. Non era capace di far nulla e se anche ci riusciva c’era sempre qualcuno più bravo di lei.
Un giorno si trovava con i suoi amici al campo dell’oratorio.
Vide un ragazzo seduto su una panchina che stava piangendo disperato.
Gli si avvicinò: “perché piangi?”
“volevo vincere la gara ma non sono stato abbastanza bravo” fu la risposta.
Troppe volte aveva provato quei sentimenti di sconforto, la sensazione di essere inutile e non valere poi molto. Si sedette a fianco del ragazzo e lo abbracciò talmente forte che tutta la delusione del momento se ne andò via, proprio come fa l’acqua quando si strizza forte forte un calzino inzuppato.
Poi senza dire nulla se ne andò.
Quello stesso giorno abbracciò forte altri sette suoi amici che se ne stavano seduti, tristemente in disparte. Tutti riuscivano a trovare conforto in quell’abbraccio.
Conoscevo una ragazza che mi ha insegnato l’importanza di un abbraccio e che ha scoperto una sua propria abilità, diversa dalle comuni e solite doti dei suoi amici. Così da poco abile divenne la più abile nell’abbracciare e confortare il mondo.
C'è un modo che permette all’abbraccio di questa giovane ragazza di ingigantirsi a dismisura e accogliere sempre più gente tra le sue braccia consolatrici, un modo che non ti costa nulla ma che produce molto: devolvere il 5 per mille della tua dichiarazione dei redditi al Gruppo Intervento.
Grazie di cuore. |